Buffa & Del Piero

Piperita Patty: “Tu credi che le cose cambino mentre noi invecchiamo, Ciccio?”
Charlie Brown: “Beh, mio padre mi ha raccontato di un cinema molto bello che c’era nel quartiere dove lui era cresciuto… Quando lui era molto piccolo, il cinema sembrava enorme, ma col passare degli anni diventò sempre più angusto”.
Piperita Patty: “Sempre più angusto? Come faceva un cinema a diventare sempre più angusto? Mi stai andando sul filosofico, Ciccio?”
Charlie Brown: “Magari poi viene un momento, quando sei ancora più vecchio, che il cinema ridiventa ampio”.
Piperita Patty: “Alle ragazze non piace quando un ragazzo va sul filosofico, Ciccio”.
Charlie Brown: “Vado a casa… Ho l’impressione che il nostro cortile si stia ritirando”.


Non ho mai avuto la pay tv, né sono appassionato di pallacanestro, e quindi ho scoperto il mito di Federico Buffa solo questa estate, navigando in rete. C’è un gruppo radicato di fan che ha allestito un vero e proprio culto per i racconti sportivi di questo giornalista. Bastano pochi minuti di ascolto, e di comparazione con la fiera delle banalità di cui sono spesso composte le trasmissioni sportive, per capire che questo mito, al netto degli eccessi di cui ogni mito vive, ha ragione di esistere. Per chiarire di cosa sto parlando posto una sua breve chicca su Maxi Moralez, ma l’introduzione al culto prevede di studiare almeno le lezioni sui club argentini, sullo “sciopero” dei calciatori, e su Luis Enrique (in spagnolo).



Il sito ufficiale di Del Piero, per il suo 37° compleanno, ha chiesto proprio a Federico Buffa di fare un breve racconto dedicato al nostro campione. Se volessimo fargli gli auguri saremmo in ritardo, ma, ahimè, mi sa che Alessandro non ci legge. Quindi, anche se è passato qualche giorno, ci limitiamo ad ascoltare il profeta ed imparare qualcosa di nuovo. E intanto proviamo a capire se il campo, per Del Piero e per noi, si stia stringendo o si stia allargando.

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